Francesca è una ragazzina di undici anni, che ha una grande passione, quella di fare
dei pupazzetti di lana all’uncinetto. Era stata la nonna, quando lei era ancora piccola
ad insegnarle come si faceva. Crescendo era diventata sempre più brava. Si divertiva
sempre tanto a preparare con le sue mani dei regalini per parenti ed amici, la sua
festa preferita era il Natale. La mamma le aveva spiegato che a Natale era bello
regalare qualcosa di utile, che sarebbe servito tutto l’anno.
Quando aveva otto anni, Francesca aveva confezionato delle presine per le pentole,
le nonne e le zie si erano commosse tanto, lei era rimasta sorpresa, poi la nonna le
aveva spiegato che impiegare il tempo e le proprie capacità, per creare un regalo
era un atto di grande generosità e di amore.
Per questo Natale vorrei preparare per le mie amiche, Federica e Debora, dei
pupazzetti di lana fatti da me all’uncinetto, stava pensando Francesca. Entrambe le
amiche avevano vissuto un anno molto triste. I genitori di Federica si erano separati
e lei per il dispiacere non riusciva più a dormire bene di notte, spesso si svegliava
e piangeva. Il papà di Debora si era ammalato e doveva rimanere a lungo in
ospedale, lei e la sua mamma erano tanto tristi e si sentivano sole.
Natale è la festa della speranza, della famiglia spero tanto che il papà di Debora
guarisca e che i genitori di Federica smettano di litigare, pensava Francesca.
Salì in soffitta dove teneva la lana. Vicino alla sua cesta di gomitoli, notò una scatola
che non aveva mai visto. La scatola era bianca, sul coperchio era stato disegnato un
grande cuore. Mossa dalla curiosità decise di aprirla.
La scatola era piena gomitoli di lana. Francesca era stupita, contenta, si era messa
a saltellare. I gomitoli erano di tanti colori, ne prese uno, lo passò sulle braccia, poi
sul viso, faceva sempre così quando voleva sentire la morbidezza della lana.
“Se mi prendi in questo modo mi fai solletico”, disse una vocina.
Francesca fissò il gomitolo, poi si mise a ridere, i gomitoli non potevano parlare.
Portò la scatola in camera sua e dispose sul letto tutta la lana. Manca il colore oro
per fare dei fiocchetti, pensò. Prese un foglio per scrivere ciò che avrebbe dovuto
acquistare per preparare i regali, per un attimo aveva dato le spalle alla lana. Aveva
ancora il foglio in mano, si girò verso il letto, notò un gomitolo di lana color oro.
Non è possibile, prese il gomitolo in mano, sono sicura, prima non c’era.
Sentiva il cuore battere molto forte, non capiva cosa stesse accadendo. Provava
gioia e timore nello stesso tempo, ma la lana era così bella e lei così desiderosa di
iniziare a lavorare che decise di non pensarci.
Voleva preparare un orsetto da tenere a letto per la sua amica Federica, così, se si
fosse ancora svegliata di notte avrebbe potuto stringerlo e pensare ad una amica
che le voleva tanto bene. Per Debora avrebbe fatto uno gnomo, a lei piacevano molto
i personaggi che vivevano nei boschi come le fate, gli elfi e gli gnomi. L’amica si
divertiva ad inventare delle storie, diceva che quei momenti le erano utili per distrarsi,
magari il suo gnomo le avrebbe ispirato una nuova storia.
Si sedette sulla sua sedia, prese l’uncinetto, non vedeva l’ora di incominciare.
Dall’emozione sentiva le mani tremare, non le era mai capitato. Forse a causa del
tremore non riusciva ad avvolgere il filo di lana intorno all’uncinetto.
“Devi leggere l’etichetta prima di iniziare a lavorare”
Da dove era arrivata quella voce? Francesca sentiva il cuore a mille, faceva fatica a
respirare dalla paura, voleva andare a chiamare suo papà, ma tutto era così
incredibile, sarebbe stato difficile da spiegare.
“Sei capace di leggere? Sei per caso sorda che non rispondi?”
“Chi sei, perché non ti vedo?”, domandò Francesca con un fil di voce, dalla paura
aveva la bocca secca e tremava come quando aveva molto freddo.
Un gomitolo di lana rossa rotolò vicino a lei: “siamo la lana del Natale, devi rispettare
le regole”.
Qualcuno mi sta facendo uno scherzo, sento i gomitoli parlare, disse guardandosi
attorno.
“Nessuno scherzo, siamo i gomitoli del Natale, le nostre madrine raccomandano di
seguire le istruzione sull’etichetta, in questo modo i lavori vengono meglio”
Sull’etichetta del gomitolo di lana marrone c’era scritto: lana da usare solo per fare
degli animali, mentre lavori devi pensare solo a cose belle.
In un’altra etichetta: lana da usare quando sei di fretta, così finirai prima il lavoro. In
un’altra ancora: lana gioiosa da usare solo per le persone tristi.
Le etichette erano state scritte a mano con una bella calligrafia.
Sono delle indicazioni molto strane, disse Francesca puntando lo sguardo sul
gomitolo rosso.
“Sei la prima che si lamenta”
“Chi vi ha portato a casa mia? Come mai parlate? Perché non posso lavorare la lana
come vorrei?”
“Queste domande le potrai fare tra poco alle madrine del Natale”
“Tutto questo è incredibile”
“Siamo gomitoli magici. Questa magia accade ogni anno, le madrine spediscono la
lana a casa delle persone che sanno leggere il cuore, dove sono contenuti i desideri”
“Io non credo di sapere come si legge un cuore”
Si fece avanti un gomitolo di lana bianca: “Francesca leggere il cuore significa capire
i problemi delle persone. Tu hai pensato alle tue amiche più care, ai loro dispiaceri.
Questo vuol dire leggere con gli occhi del cuore, il Natale è un periodo in cui riflettere
sull’amore, sull’unione, su come dare qualcosa di noi agli altri. Tu questo lo sai fare
bene”
I gomitoli si raccolsero tutti vicino a Francesca, adesso chiudi gli occhi, ti diremo noi
quando li potrai riaprire.
Francesca si sentì avvolgere dall’aria fresca, poi fredda e infine calda.
Adesso puoi aprire gli occhi. Francesca li strofinò più volte, non riusciva a credere
allo spettacolo che aveva davanti. Si trovava in una stanza addobbata con
decorazioni natalizie, non ne aveva mai viste di così belle.
Nella stanza c’erano delle signore anziane che filavano la lana. Al centro c’era un
tavolo dove una signora stava scrivendo le etichette per i gomitoli.
“Siete voi le madrine del Natale? Ho difficoltà a comprendere il messaggio delle
etichette. Non capisco bene quello che dovrei fare”, disse Francesca.
“Sì, siamo le madrine del Natale, produciamo una lana speciale. A Natale si possono
compiere delle grandi magie, è un periodo in cui siamo mossi dalla generosità, dal
desiderio di stare bene con gli altri. Sulle etichette scriviamo delle indicazioni per
usare al meglio la lana. Sono solo piccoli consigli. Sappiamo che avrai molta cura
della lana che ti abbiamo mandato e che preparerai dei regalini che faranno felici
tante persone. Ora chiudi gli occhi, devi ritornare a casa”
“Francesca, Francesca svegliati tesoro, devi andare a scuola”, la mamma la stava
chiamando.
Francesca si svegliò di colpo, iniziò ad osservare la stanza, devo avere fatto un
sogno lungo, eppure sembrava tutto così reale, sulla sua scrivania c’erano dei
gomitoli di lana. La sera prima non c’erano, era sicura. Alzò gli occhi verso il cielo e
disse: grazie. Appena rientrata da scuola avrebbe subito iniziato a lavorare per i
pupazzi delle sue amiche. Ma prima aveva tanta voglia di raccontare a tutti quello
che le era successo, voleva augurare a tutti un felice Natale ricco di amore, speranza
e tanta voglia far felici i propri cari.
Di Stefania Panizzolo