“C’era una volta, in un piccolo villaggio nascosto tra le montagne innevate, una bambina di
nome Sofia. Viveva con la sua mamma e il suo papà in una casetta di legno, con il tetto
bianco di neve e le finestre decorate con ghirlande di pino e fiocchi rossi. Era una fredda
sera di dicembre, e l’intero villaggio brillava delle luci del Natale. Alberi scintillanti riempivano
le piazze, e un profumo dolce di biscotti alla cannella si spandeva nell’aria.
Sofia amava il Natale più di ogni altra cosa. Ogni sera, prima di andare a dormire, si sedeva
accanto alla finestra della sua stanza e osservava il cielo pieno di stelle. “Sembrano tante
piccole luci sull’albero di Natale del cielo,” pensava sorridendo. Ma quella sera accadde
qualcosa di straordinario. Una stella cadente attraversò il cielo con una lunga scia d’argento.
“Che meraviglia!” esclamò Sofia, premendo il naso contro il vetro.
Poi chiuse gli occhi e sussurrò un desiderio:
“Vorrei incontrare una stella vera e portarle un po’ di magia natalizia.”
Quella notte, mentre dormiva, una luce dorata illuminò dolcemente la sua stanza. All’inizio
era un bagliore tenue, ma presto riempì ogni angolo, trasformando le ombre in scintille. Una
vocina timida chiamò:
“Sofia… puoi aiutarmi?”
La bambina aprì gli occhi e, con grande sorpresa, vide davanti a sé una piccola stella. Non
era più grande di una pallina da Natale e fluttuava nell’aria con un bagliore delicato. Aveva
due occhi scintillanti come gocce di rugiada e un sorriso un po’ triste.
“Ma tu sei… una stella vera!” esclamò Sofia, balzando giù dal letto.
“Sì, mi chiamo Lumina,” rispose la stellina con voce lieve, “ma sto perdendo la mia luce. Ho
bisogno di un po’ di calore natalizio per tornare a brillare.”
Sofia la osservò attentamente. La stellina tremava leggermente, e il suo bagliore sembrava
spegnersi piano piano, come una candela sul punto di finire.
“Non ti preoccupare, Lumina. Ti aiuterò!” disse Sofia decisa. Si vestì velocemente,
indossando il suo cappotto rosso, il berretto con il pompon bianco e i guanti di lana. Prese
Lumina tra le mani, sentendola tiepida e delicata come un fiocco di neve.
“Dove andiamo?” chiese la stellina con curiosità.
“Andremo al grande albero di Natale in piazza,” rispose Sofia. “È lì che il villaggio conserva
tutta la sua magia natalizia. Vedrai, ti sentirai meglio!”
Attraversarono il villaggio, camminando tra le stradine innevate che scricchiolavano sotto i
passi di Sofia. Le luci delle case brillavano come fari caldi, e dalle finestre aperte si sentivano
canti di Natale e risate. La stellina sembrava assorbire un po’ di quel calore e brillava
leggermente di più, ma non era ancora sufficiente.
Quando arrivarono in piazza, Sofia trattenne il fiato. L’albero di Natale svettava altissimo,
decorato con centinaia di lucine colorate, nastri dorati e palline che riflettevano la luce come
piccoli specchi. Una grande stella d’argento luccicava sulla punta. Attorno all’albero, bambini
e adulti ridevano, chiacchieravano e condividevano dolci e cioccolata calda.
“È bellissimo!” sussurrò Lumina, fluttuando un po’ più in alto per osservare meglio. Ma poi
abbassò lo sguardo. “Eppure… manca qualcosa. Non riesco ancora a brillare come prima.”
Sofia ci pensò un momento, poi ebbe un’idea. Si avvicinò a un gruppo di bambini che
giocavano con la neve e disse: “Volete aiutarmi? Cantiamo una canzone di Natale tutti
insieme, forte forte, così che anche le stelle possano sentirci!”
I bambini, entusiasti, si misero in cerchio sotto l’albero e cominciarono a cantare. Le loro
voci, pure e gioiose, si alzarono nell’aria, accompagnate dal suono delle campane della
chiesa. Lumina cominciò a brillare di più, illuminando la piazza con un bagliore dorato. Ma
Sofia si accorse che c’era ancora un velo di tristezza nei suoi occhi.
“Allora è vero,” pensò Sofia. “La cosa più importante del Natale non sono le luci o i regali,
ma l’amore che condividiamo.”
Con il cuore pieno di determinazione, Sofia abbracciò Lumina con dolcezza e sussurrò:
“Ti regalo tutto l’amore del mio Natale. Voglio che tu torni a brillare per tutto il mondo.”
La stellina esplose in una luce calda e dorata che illuminò il cielo come un piccolo sole. La
neve cominciò a cadere piano, scintillando come cristalli sotto la luce di Lumina.
“Grazie, Sofia,” disse la stellina con voce colma di gratitudine.
“Grazie al tuo cuore, ora potrò tornare nel cielo e brillare per tutti.”
Prima di volare via, Lumina lasciò una piccola scintilla dorata nel cuore di Sofia. Da quel
giorno, ogni volta che guardava il cielo, Sofia sapeva che Lumina era lassù, più luminosa
che mai.
E ogni Natale, osservando la stella più brillante del cielo, sorrideva sapendo che l’amore e
la magia del Natale vivono per sempre, dentro di noi.”
Di Lucia Arena