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L’albero speciale

L’albero speciale

La primavera è la stagione dei fiori. A primavera tutti gli alberi si ricoprono di piccoli
fiori di diverso colore: bianco, rosa, giallo.
Una volta accadde che l’alberello di un parco non fiorì.
Tutti i suoi compagni avevano già i rami coperti di mille fiorellini delicati e profumati,
mentre lui continuava ad avere i rami spogli.
– Sono tutto rosa! …Sono tutto rosa! – canticchiava un alberello.
– Ed io bianco come un abito di sposa! – rispose un altro tutto orgoglioso.
Purtroppo gli alberi iniziarono a deridere l’alberello spoglio:
– Guarda quanti fiori hanno i nostri rami e come siamo belli così vestiti! E tu non hai
neppure un fiore! Sei proprio brutto! –
Il povero alberello guardava i suoi rami secchi e nudi e piangeva.
Udì il suo pianto nuvola Candida che passava nel cielo:
– Perché piangi piccolo albero? – gli chiese dolcemente la nuvola.
– Piango, perché i miei rami non sono fioriti, io sono spoglio e i miei compagni
ridono della mia bruttezza! – rispose il giovane albero.
La nuvola, che aveva un cuore buono e gentile, decise di aiutarlo. Pensò a lungo,
poi esclamò:
– Ecco! Ho trovato come ricoprire i tuo i rami nudi! Ti regalerò una mia gocciolina e
la poserò su un tuo ramoscello, così faranno anche tutte le altre mie sorelle! –
Detto così la nuvola Candida, questo era il suo nome, chiamò le altre nuvole:
– Azzurrina, Vaporosa, Biancaluce…… venite, venite tutte presto da me! –
Le sorelle risposero in coro:
– Cosa succede? – e nello stesso istante si udì un delicato “Shhhh“e le nuvole
scivolarono nel cielo azzurro verso di lei.
– Ecco – disse la nuvola – C’è un povero alberello senza fiori e tutti i compagni fioriti
ridono di lui perché è così spoglio, lui è tanto triste e piange, piange, piange……-
– Vogliamo aiutarlo? –
– Sììììì – risposero in coro e la più piccolina del gruppo, giunta allora ansimando per
la corsa, perché piccolina com’era non aveva ancora imparato a scivolare in cielo

velocemente.
– Anch’io, anch’io- disse
– La nuvola Candida l’abbracciò:
– Certo, certo anche tu mia Piccola – e le aggiustò il fiocchetto che aveva sulla testa
e che nella corsa le era scivolato di lato.
– Dunque, care sorelle, io ho pensato di regalargli una nostra gocciolina d’acqua:
ognuna di noi farà scendere una goccia sui suoi rami spogli: lo rivestiremo così! –
E rivolgendo lo sguardo a Piccola, la nuvoletta bambina, che la guardava attenta
con i suoi occhi splendenti le disse:
– Anche tu puoi regalargli una gocciolina, ma mi raccomando piccolina, piccolina

come sei tu-
Piccola rise felice.

Ben presto l’albero ebbe i rami completamente ricoperti.
– Ohhhhh! – esclamò stupito l’alberello – care, care nuvole mie amiche …-
– Ciao, ciao – lo salutarono le nuvole con un delicato Shhh, mentre scivolavano via
e Piccola agitava la sua manina.
Nel frattempo giunse il Sole che dall’alto aveva visto tutta la scena.
-Anch’io ti voglio aiutare!- esclamò col suo vocione.
Egli allungò i suoi raggi splendenti che toccarono tutte le mille goccioline: esse
brillarono come diamanti!!
L’alberello guardava i suoi rami stupito: era talmente felice che non riusciva ad
esprimere una parola.
E mentre il sole risaliva verso l’alto del cielo risuonò un :
– Grazieeeeeee- che con la sua voce sottile l’alberello riuscì a dirgli.
– Nel parco si udì:
– -Zomp ,zomp, zomp- accompagnato da – Ah,ah- ih,ih, ih – di allegre risatine di un
gruppo di bambini che arrivarono correndo.
L’albero di Pesco che, per primo li udì, avvertì i compagni:
– Ehi ragazzi stanno arrivando i bambini: mostriamo quanto siamo belli !-
Gli alberi vanitosi mossero i loro rami fioriti, gonfiavano i petali, spargendo ovunque
il loro profumo.
Una bambina indicando l’albero di Pesco:

– Guardate – disse ai compagni- che delicato colore rosa hanno quei fiorellini! -.
Un altro bambino le spiegò:
– E’ il Mandorlo tutto bianco che profuma !-.
– Anche il Ciliegio è tutto bianco !- aggiunse un altro.
Ma quando i bambini videro l’albero con le gocce brillanti corsero da lui gridando in
coro:
— Che meraviglia! E’ un albero stupendo!!!-.
Gli altri alberi vanitosi abbandonati dai bambini, si voltarono a guardarlo e con
gelosia sussurrarono
fra loro :
-Ma era senza fiori, ma ha fatto a diventare così????-. esclamarono con invidia.
I bambini non staccavano gli occhi dall’albero ne erano incantati:
Poi i bambini si presero per mano e fecero un allegro girotondo intorno all’alberello,
cantando;
– Giro, giro tondo questo albero è il più BELLO del mondo, ha i fiori brillanti che
sembrano diamanti, è un albero speciale come quello di NATALE, perché come
quello là è l’albero della BONTÀ .
– Giro, giro tondo questo albero è il più BELLO del mondo, ha i fiori brillanti che
sembrano diamanti, è un albero speciale come quello di NATALE, perché come
quello là è l’albero della bontà …-

Di Laura Lenzi

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