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Natale nella foresta oscura

Natale nella foresta oscura

Billy non è mai stato un bambino come gli altri. Da sempre un grande progetto lo
assorbe. Ha sacrificato giornate intere a disegnare e progettare la costruzione della
slitta di Babbo Natale, senza renne s’intende!
Il suo più grande desiderio: distribuire regali ai bimbi del mondo intero proprio come
il suo eroe speciale, il signor Babbo Natale.
Tutti gli anni nella sua letterina dei desideri è scritta un’unica cosa: un motore per
volare sulle nuvole, ma con sua grande delusione mai è arrivato.
“Questa è la mia notte, Twinkie!” Esclama mentre traffica avanti e indietro nel
seminterrato della sua casa. Il piccolo bassotto lo accompagna da sempre in
questa impresa abbaiando e gioendo con il suo amico umano quando un
collegamento elettrico riusciva, consolandolo con le sue morbide lunghe orecchie
quando la slitta a motore non ne voleva sapere di partire.
“Borraccia? C’è! Zaino con snacks? C’è! Casco? Allacciato! Occhiali? Messi!”

Così Billy si prepara al grande salto dal tetto di casa sua a bordo della sua moto-
slitta.

Sta proprio per saltare quando Twinkie, come sempre attento aiutante, abbaia a
perdifiato “hai ragione! La sacca coi regali!” esclama Billy mettendo a tracolla la
pesante zavorra.
“Mi raccomando Twinkie, quando io salto tu torna dentro, fai piano e non svegliare
mamma e papà! Ci vediamo tra qualche ora”.
Una rincorsa poderosa, un gran salto e via! Dopo qualche singhiozzo la moto-slitta
prende quota veloce e Billy accarezza le nuvole illuminate dalla luce della luna.
Presto si ritrova a sorvolare tetti e comignoli fumanti, sta per iniziare il lancio dei
regali ma presto la moto-slitta lo porta ai confini proibiti del villaggio.
“No, non di qua! Dobbiamo girare!” Grida disperato Billy e si dimena cercando di
invertire la rotta “mi stai portando alla foresta oscura!” Ma per risposta il vento tira
forte, il motore della moto-slitta brontola, starnutisce e si spegne.

Billy è sconsolato e triste, l’avventura non è andata secondo i piani ma come
sempre non si scoraggia, canticchiando un motivetto, zaino in spalla si incammina
nella foresta proibita.
Stanco dalla camminata trova un albero con un tronco cavo, decide di fermarsi per
mangiare e poco dopo si addormenta con la testa appoggiata alla sua sacca pieni
di regali.
Un pallido sole lo sveglia, “è la mattina di Natale e sono tutto solo in una foresta,
nessuno ha ricevuto i miei regali, sono un pessimo Babbo Natale” piagnucola Billy.
I suoi piedi iniziano a marciare come da soli e di colpo si fermano quando un
vociare arriva alle sue orecchie “delle voci! C’è qualcuno!” Esclama il piccolo e
inizia a correre con le sue borse che sobbalzano ad ogni passo.
Era sicuro che le voci provenissero da questa radura, ma non vede nessuno,
questa impresa proprio non va e il piccolo ormai ha perso tutte le speranze.
Di nuovo flebili vocine arrivano alle orecchie di Billy, ma lui ormai pensa siano solo
frutto della sua immaginazione.
“Se solo Twinkie fosse con me! Lui saprebbe ritrovare la strada di casa!” Alcune
lacrime si spargono sul terreno ed ecco di nuovo quelle voci:
“forse dovremmo aiutarlo”
“magari sarà gentile con noi”
“o si spaventerà come tutti gli altri”
“basta! Io sono stufo di avere il sedere di questo bambino sulla faccia!” Billy balza
in piedi e ben guardando si accorge che tra l’erbetta morbida su cui era seduto ci
sono due occhietti e un naso e una bocca!
L’albero poco distante ha… delle chiappe?
I funghi delle manine, i fiori dei piedini “cosa succede qui?” si chiede Billy
stupefatto.

Non crede ai suoi occhi, se li strofina e stropiccia, si pizzica la pelle, forse sta
sognando, invece scopre che è tutto vero quello che vede: la natura si trasforma in
piccole persone! Adesso Billy ha davanti a sé uomini, donne e bambini.
Il bambino è ancora incredulo quando una donna gli prende la mano e gentile gli
asciuga le lacrime.
“So che è strano, ma siamo amici, non scappare e ti aiuteremo a tornare a casa”
“chi siete?” chiede Billy con la voce tremante
“siamo persone, con qualche potere magico però” dice la donna gentile strizzando
l’occhio
“ma cosa ci fate qui? Questa foresta è pericolosa!”
“è questo che vi dicono al villaggio?” la donna si intristisce, un ragazzo poco più
grande di Billy gli spiga che un tempo, tanti anni fa, loro abitavano al villaggio,
proprio come lui, ma un bel giorno furono cacciati, le persone avevano iniziato ad
avere paura di loro, così si erano rifugiati qui.
La loro unica colpa era abbracciare la natura, sempre!
Qui vivono senza auto, senza fabbriche fumose, mangiano frutti e verdure che la
natura gli regala, si scaldano con la legna degli alberi caduti, bevono acqua fresca
di ruscelli.
Billy è meravigliato e d’un tratto si ricorda “oggi è Natale!”
“Cos’è Natale?” chiedono in coro tutti i bambini che si sono radunati intorno a lui,
che confuso racconta della magia dei folletti, di un uomo grassoccio e barbuto,
vestito di rosso di nome Babbo Natale che volando nel cielo a bordo di una slitta
trainata da renne magiche distribuisce giocattoli ai bambini, “ma il Natale vuol dire
famiglia, di solito ci si riunisce e felici si mangia e gioca, è il giorno più bello
dell’anno!” continua Billy estasiato. Subito si precipita dalla sua sacca e distribuisce
a tutti un pacchetto.

Una piccola bambina vestita di fiori profumati mostra a Billy un cestino con dentro
ogni sorta di pietra colorata, bastoncini di ogni forma e piccole bamboline create
con patate e rametti, adesso con in più un pacchetto colorato che fa capolino.
La giornata va avanti tra urla divertite, scherzi e abbuffate di bacche e frutti succosi.
“Il sole sta calando” una voce prorompente rompe gli scherzi “è ora che tu torni a
casa, noi ti mostreremo la strada ma solo fino ai margini del villaggio, non
possiamo varcare il confine”
“ma non è giusto! Venite a casa mia, sono sicuro che mamma e papà vi
accoglieranno!”
“Piccolo bambino, il tuo cuore è puro, ma pochi cuori sono come il tuo, tu sei
sempre il benvenuto qui”
“tornerò, lo prometto!” promette Billy, “però dovrò costruire una nuova moto slitta”
dice dubbioso.
“non ce ne sarà bisogno” questa voce proviene all’improvviso da una coltre di fumo,
ma è familiare… “Babbo Natale??” Billy non crede ai suoi occhi! È proprio lui!
“Caro Billy, sei sempre stato determinato a seguire le mie orme, oggi sei stato
coraggioso, hai affrontato il pericolo di volare, hai camminato nella foresta proibita e
hai aperto il tuo cuore a persone magiche mai viste prima, ti dono la tanto
desiderata moto slitta, questa mai si romperà, sono fiero di te!”
Queste parole commuovono il piccolo che subito abbraccia la grande pancia di
Babbo Natale, salta sulla sua slitta nuova di zecca e saluta tutti partendo come un
razzo per tornare a casa, dove una mamma, un papà e un Twinkie pazzi di gioia lo
abbracciano fin quasi a soffocarlo.
D’ora in poi tutti, ma proprio tutti, i bambini del mondo hanno non uno bensì due
Babbo Natale a portare loro giochi e sorrisi.

Di Selene Giancaspro

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