In una notte di dicembre, tra le miriadi di stelle, si avverte un
lamento, che interrompe il silenzio e la tranquillità.
“Ih ih ih…”
La tonda luna, mamma e consigliera nel cielo blu, rotolando pian
piano, si avvicina a una piccola stella che sta piangendo.
“Che cosa succede?”
“Non vedi luna, ho due punte in meno, non valgo nulla. Sono
fragile. Ogni volta che mi sposto perdo un pezzettino.”
La luna sfiora la piccola luce per darle coraggio.
“Ascolta cara, fin dalla nascita non siamo tutti uguali, nessuno di
noi è una copia, ognuno di noi è unico e se tu sei fragile e hai solo
tre punte ci sarà un perché; devi scoprirlo.”
“Tutte le altre stelle mi osservano in modo strano.”
“E’ sempre così, sia nel bene sia nel male; quando si vede
qualcosa di particolare e poco conosciuto, lo si guarda con
curiosità: la diversità fa un po’ paura. Fatti conoscere per le cose
che sai fare e vedrai che non fisseranno più ciò che ti manca, ma
apprezzeranno ciò che sei.”
“Io sono delicata e molto leggera, sono come una bolla di sapone.”
“Bene, allora fatti trasportare dal vento e vai per il firmamento, non
fermarti: viaggia e scopri.”
Stella decide quindi di andare a incontrare nuove amiche,
esplorare spazi sconosciuti, con la speranza di trovare la risposta
ai suoi interrogativi.
Entra in una nebulosa.
Qualcosa la fa inciampare.
“Scusa non ti ho visto”
“Ma chi sei?”
“Una stella, come te!”
“Ma non hai punte, sei tutta tonda”
“Io mi sento una stella, vivo nel cielo, tutte le mie amiche sono
stelle. Qui nel firmamento ho il compito di rallegrare le stelle più
piccole, per loro sono un divertente passatempo, grazie alle mie
non-punte, possono prendermi e lanciarmi senza farsi male.
Trascorriamo il tempo a giocare insieme! Sai anche tu che questo
buio è moooolto noioso! Ciao, ora rotolo via mi stanno
aspettando.”
Stella torna a vagare nel buio. Si sente più tranquilla.
“Eh sì, ognuno deve trovare il proprio ruolo in questo universo.
Quale sarà il mio?”
Guardando verso l’alto si accorge che c’è una stella che entra ed
esce dalle nuvole.
“Ciao, come sei veloce! Cosa fai? Non dai fastidio alle nuvole?”
“Ciao. No, io sono la stella soffice, posso entrare nelle nuvole
senza far loro del male. Sono molto utile: le libero dai resti di
lampi, ghiaccio e inquinamento, così pulite possono nuovamente
riavvicinarsi alla Terra. Da quando mi occupo di loro, non
accumulano piogge eccessive e non avvengono più alluvioni. Ora
sulla Terra possono stare tranquilli!”
“Bravissima! Ti posso toccare?”
“Certo.”
“Sei morbidissima!”
“Mi fai il solletico. Ora vado. Ti auguro di trovare il tuo progetto da
realizzare.”
Stella, viaggiando nel buio, sta sperimentando come sia vero ciò
che le ha riferito la luna: tanto spazio, tanti modi diversi di vivere,
di essere, ora non si sente più così sfortunata, si percepisce come
unica.
In ogni stella che ha incontrato, ha scoperto un dono particolare.
Non è ancora stanca, vuole muoversi, anche se questo le
comporta la perdita di un po’ di polvere luminosa.
Un lamento la raggiunge.
“Ih ih…”
Assomiglia al suo pianto, ma non può essere, lei non è
ventriloqua, inoltre ora è più serena.
Chi sarà?
Si avvicina a una stella molto grande, gonfia, sembra debba
scoppiare da un momento all’altro.
“Ciao, cosa c’è che non va?”
“Sono la stella del Natale, ma sono così grossa e pesante che non
riesco a muovermi.”
“Come mai sei diventata così grande?”
“Mi sono vantata con le mie amiche perché sono stata scelta per
andare sopra la capanna di un Re che sta per nascere e la mia
vanità mi ha fatto gonfiare così tanto che ora non riesco più a
muovermi.”
“Caspita un Re! Allora hai un compito importante: illuminare la
notte per la venuta di un Re.”
“Raccontano che sia il Re del Regno dei Cieli ed io, stupida, per
colpa della mia vanità, non riesco a portare a termine il progetto
che è stato deciso per me.”
“So cosa provi, anch’io tante volte ho sbagliato. Dai, forse ti posso
aiutare! Cerco di spingerti. Uno, due e… tre, uno due e… tre”
“Attenta, per lo sforzo stai perdendo polvere di stelle.”
“Pazienza sarò più leggera, tu hai un appuntamento importante,
non puoi mancare!”
“Ti stai disperdendo in polvere! Ehi funziona! Ci stiamo alzando!
Stella ora sei tutta polvere, sei la mia coda, mi stai spingendo.
Ecco là la capanna! Dai ci siamo! Se non ci fossi stata tu non sarei
mai arrivata qui sulla Terra .”
“All’inizio del mio viaggio credevo di non poter essere utile a
nessuno, ora grazie a te ho capito qual era il mio compito nel
firmamento.”
“Insieme abbiamo illuminato la Notte Santa. La notte più
importante per tutta l’umanità. Gli uomini si ricorderanno sempre di
noi. Abbiamo lasciato il segno, ma io da sola, per colpa della mia
vanità, non avrei fatto nulla. Il tuo coraggio e la tua generosità
hanno creato questa meraviglia!”
“Anche gli angeli si sono radunati.”
“Silenzio.”
“La Luce è scesa sulla Terra.”
Mariagrazia Doglio
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