Nel Prato dei Papaveri c’è aria di festa. Quest’anno, la neve è arrivata in
anticipo e tutti sono alle prese con i preparativi del Natale.
“Allora, ti decidi a venire ad aiutarmi?” per la terza volta, dalla cucina, mamma
topo chiama spazientita Tippy che non ne vuole sapere di raggiungerla.
“Oh, Santa Pazienza! Ma dove è finita? E’ proprio sparita!”
“Se sapessi cosa stai cercando potrei darti una mano, mamma. Spero che sia
qualcosa di veramente importante, perché ero impegnato a giocare!” le parole
infastidite di Tippy, fermo sull’uscio della stanza, coprono il rumore delle
stoviglie che sua madre sposta, frugando nei cassetti: ne apre un altro e
continua a cercare.
“Ah, sei qui, finalmente! Non trovo la ricetta dei biscotti di Natale. Io non la
ricordo a memoria, quindi temo che niente ricetta e niente biscotti, quest’anno!”
“Oh, no!” il topolino, portandosi le zampe sul capo, si copre le orecchie per
evitare di ascoltare la decisione della madre che, ormai stanca e rassegnata,
interrompe la ricerca.
Nel frattempo, la dolce melodia natalizia, che arriva dal soggiorno, si diffonde
per tutta la casa e porta, insieme al fuoco del camino acceso, un po’ di calore.
‘Il giorno di Natale si avvicina e tra qualche settimana potremo festeggiare, ma
senza i biscotti non sarebbe la stessa cosa.’ riflette Tippy.
“Ci penso io!” preoccupato per la brutta piega della situazione, il topolino si
decide a intervenire, aprendo prima la dispensa che gli sta di fronte e poi il
cassetto in basso:
“Trovata!” dopo qualche minuto la sua voce riempie la stanza ed esce dalla
finestra semi aperta, spaventando un passerotto che vola via dalla soglia
gelata.
“Eccolo!” soddisfatto, allunga il braccio, sventolando un bigliettino, colpisce,
però, il pacco della farina che, rovesciandosi, cade sulla sua testa, facendolo
diventare più bianco del suo pelo bianco, fino al pavimento. E, tra uno starnuto
e un colpo di tosse, riesce a leggere:
Se i biscotti vuoi mangiare
La ricetta devi trovare
Il Natale sta per arrivare
E nella stalla devi andare.
Buona fortuna
Ci è voluta la ‘Santa Pazienza’ della mamma e tutta la calma del mondo per
ripulire il guaio in cucina e finalmente Tippy esce di casa, deciso a trovare
l’elenco degli ingredienti scomparso.
****************
Nel cielo splende il sole e le nuvole sono immobili come le foglie dei pini sui
rami. Uno strato di neve ricopre il paesaggio, come una candida trapunta; fa
freddo, ma è la giornata ideale per vivere un’avventura, una di quelle da
ricordare e da raccontare…
Tippy corre dall’amico riccio: vuole convincerlo a seguirlo. Anche Dado è
ghiotto dei biscotti che, ogni anno, la signora topo prepara in questo periodo:
insieme potranno scoprire chi ha rubato la ricetta.
Ben presto, raggiunge la tana di Dado, non bussa, sposta lo zerbino, raccoglie
la chiave, apre la porta ed entra.
Il suo amico è disteso sul letto, sotto le coperte.
Sta dormendo!
In inverno, tutti i ricci del mondo vanno in letargo e lui non fa eccezione!
“Dado! Dado!” dolcemente prova a svegliarlo.
Niente!
Riprova, alzando la voce, stavolta. Dado apre gli occhi e accoglie il topolino
bianco con un dolce sorriso.
Non ci è voluto molto a convincere l’amico a partecipare alla ricerca, è bastato
che Tippy raccontasse della decisione della madre e recitasse la filastrocca, per
farli uscire di corsa e iniziare la caccia:
“Non riesco a immaginare un Natale senza i miei biscotti preferiti!” esclama
Tippy.
“Non sarebbe Natale!” ribatte Dado, cercando di tenere il suo stesso passo,
zampettando, mentre si avviano alla stalla della fattoria del contadino Poldo,
poco distante dalla sua tana.
“Sbrigati! Sei lento come una lumaca!” Tippy incita l’amico.
“Direi come un riccio!” urla Dado a distanza, sottolineando la sua naturale
lentezza, sforzandosi di raggiungerlo, anche se la neve rallenta la sua andatura.
Per tutto il tragitto i due amici ripetono la filastrocca, canticchiandola con un
allegro motivetto, per non dimenticarla. E dopo averla ricordata almeno
cinquanta volte, giungono all’entrata della stalla delle mucche ballerine. Tante
volte, nella bella stagione, Tippy e Dado si sono trovati lì vicino; è uno
spettacolo vederle saltellare, mentre si avviano al pascolo, accompagnate dalla
musica dei loro campanacci. In inverno, invece, rimangono, tutte insieme, a
ruminare all’interno del rifugio.
“Muuu, muuu” il calore e il forte odore della stalla li accoglie insieme al
muggito delle mucche. Si guardano attorno, curiosi e un po’ spaventati:
“Chissà chi ha preso la ricetta? E se fosse cattivo?” si domanda sottovoce Tippy:
la mamma si è raccomandata con lui, più volte, di prestare attenzione.
‘Din din din’. Attirati dal rumore di una campana Tippy e Dado si voltano e
guardano in su: una mucca, la più grande di tutte, quella pezzata, li osserva
con i suoi occhioni scuri e la lingua di fuori. E’ enorme! Immensa! Al collo ha
un campanaccio e legato a esso c’è un biglietto.
A un tratto, Tippy si aggrappa alla lunga coda, salta veloce sulla groppa
dell’animale e afferra il pezzo di carta: “Urrà!” grida e felice torna indietro
dall’amico riccio che, stupito per le sue acrobazie, è rimasto a terra immobile e
a bocca aperta.
“Vittoria!” urlano insieme e finalmente possono leggere:
Se i biscotti volete mangiare
la ricetta dovete trovare
Nel pollaio vi dovete recare
E tra le uova dovete cercare.
Buona fortuna
“Oh, no! Non è la ricetta!” esclama deluso il topolino bianco.
“Vuol dire che dovremo frugare sotto il sedere delle galline!? Che schifo e che
sfortuna! Tutto questo per dei biscotti!” esclama Dado, mentre si appallottola
su se stesso arrabbiato, stanco e sconsolato.
“Non sono dei semplici biscotti, sono i biscotti di Natale!” lo corregge Tippy,
che non si lascia intimorire dalle sue lamentele.
*************
E’ trascorso un po’ di tempo, giusto quello sufficiente per riposarsi e riprendere
le forze, e i due amici si ritrovano di nuovo sul sentiero che li conduce verso il
pollaio, intenti a recitare la nuova filastrocca.
In cielo, il sole è ormai alto e la neve che si scioglie, gocciola su ogni cosa,
creando un concerto che si diffonde per tutto il Prato dei Papaveri:
“Uh!…Uh!…Uh!” a un tratto, a questa musica si unisce il verso di un gufo. Il
giovane Ugo, fermo su un ramo dell’albero di melo, sbattendo le ali, osserva i
due amici passare: “Dove andate così di fretta?” chiede incuriosito e, dopo aver
ascoltato la storia, interessato, più dai biscotti che dalla vicenda, decide di
unirsi a quella strana ricerca.
“Chicchirichì, chicchirichì…”
Giunti davanti al pollaio, i tre si fermano a riflettere sul da farsi, organizzando,
con molta attenzione, l’incursione nel gallinaio:
“Per questa missione ci vorrebbe qualcuno esperto di galline e di pollai!”
afferma Dado, grattandosi la testa.
“Sì!” ribatte Tippy: “Ci vorrebbe qualcuno furbo come una…”
“FIUUU…FIUUU…FIUUU…”
Interrotti dal suono di un fischio, il topolino, il gufo e il piccolo riccio si voltano
e si trovano Bebe la volpe di fronte a loro:
“…Questa sì che è fortuna! Tu sei perfetta!” conclude Tippy .
“P…p…per..f..fet..ta p..p..per c…c…cosa?” risponde la giovane amica, con
aria perplessa, balbettando preoccupata.
Tutti, soprattutto i contadini e gli scrittori di fiabe, conoscono la capacità delle
volpi di entrare di nascosto nei pollai per rubare le galline; soltanto loro
riescono a infilarsi in spazi piccolissimi e riuscire a cavarsela con astuzia, per la
maggior parte delle volte… In realtà, lei non è mai entrata in nessun posto
senza chiedere il permesso, ma, attratta dal racconto e soprattutto dai biscotti,
decide di collaborare per il buon fine della storia.
Sono trascorsi alcuni minuti e Bebe è riuscita a intrufolarsi nel gallinaio,
trovando tutte le chiocce appisolate, intente a covare. Si avvicina lentamente
alla prima e con molta cautela, per non svegliarla, infila la zampa, proprio,
sotto il suo sedere e inizia a cercare con molta attenzione.
Niente!
Non trovando il biglietto al primo colpo, passa a ispezionare il secondo nido e
via via così fino all’ennesima pollastra.
“Questa è l’ultima possibilità che ho di trovare la ricetta” sussurra Bebe,
mentre si allunga per esaminare meglio il piccolo spazio, frugando nel tepore
delle piume, della paglia e delle uova:
“Preso!” urla, a un tratto, eccitata, dimenticandosi delle galline addormentate
che, disturbate dalla presenza dell’intrusa, si mettono a starnazzare impaurite.
“Coccodè, coccodè, coccodè…!”
I versi disperati delle pollastre attirano l’attenzione di Martino il gallo, che,
accovacciato sul tetto del pollaio, salta giù, apre le ali e inizia a beccare l’ospite
sgradita che fugge via con la coda tra le zampe e tutto il pelo arruffato.
Anche Marta la talpa e Pinky la maialina, venute a conoscenza della particolare
caccia e, fiduciose nel ritrovamento della ricetta scomparsa, raggiungono Tippy,
Dado e Ugo che, impazienti, attendono l’amica coraggiosa fuori dal recinto.
All’improvviso, vedono Bebe arrivare, correndo con una smorfia di terrore sul
muso e il biglietto tra i denti e, come fossero allo stadio, gli amici la accolgono
tra applausi, fischi e saltelli rumorosi.
In mezzo a tutto quel trambusto, il topolino bianco allunga la zampa e,
finalmente, afferra il pezzo di carta ritrovato. Lo apre e inizia a leggere:
Se i biscotti vuoi gustare
Con la ricetta li devi preparare
E insieme ai tuoi amici li potrai mangiare.
La mamma
E’ la vigilia della festa, dalla finestra si vede la neve cadere, una dolce melodia,
che arriva dal soggiorno, si diffonde per tutta la casa e porta, insieme al fuoco
del camino acceso e all’odore della tavola imbandita, un po’ di calore.
Tippy topo, Dado il riccio, Bebe la volpe, Ugo il gufo, Pinky la maialina e Marta
la talpa, sono amici da sempre e, ogni anno, mamma topo organizza una
splendida merenda con tanti regali e tante cose buone da mangiare: pizzette,
panini, cioccolata calda, caramelle, zucchero filato e i biscotti preferiti da tutti,
quelli dalla ricetta speciale, senza i quali non sarebbe Natale.
Buon Natale a tutti!
Di Josella Mingoia