Una mattina d’inverno, Volpe Cucciola si svegliò e si guardò intorno. L’erba non si vedeva più: al suo posto c’era solo neve, soffice e bianca ma anche tanto fredda…BRRR.
Non c’era nessuno e lei, da sola, non sapeva cosa fare. Il suo pancino brontolava per la fame ma dove si trova il cibo quando tutto intorno è ghiacciato?
Volpe Cucciola si fece coraggio: una zampa dopo l’altra, uscì dalla sua tana e s’incamminò in cerca di qualcosa da mangiare.
Non aveva fatto molta strada che capitò davanti ad una porta. Avete capito bene:
non una casa ma una porta soltanto, messa lì, nel bel mezzo del bosco, chissà perché e chissà da chi.
Volpe Cucciola bussò con il musino…
TOC, TOC, TOC.
Venne ad aprire un signore anziano con una lunga e folta barba bianca e con un buffo cappello rosso.
“Ma guarda!” fece il vecchietto “Un cucciolo di volpe! Cosa fai lì da sola con questo freddo? Vieni dentro, ti preparo una bella cioccolata”.
Volpe Cucciola non sapeva cosa fosse “una bella cioccolata” ma da come sorrideva il vecchietto doveva essere qualcosa di buono.
“Babbo Natale! Cosa stai facendo?” urlò uno strano omino sbucato all’improvviso.
“Chiudi subito quella porta! Non vedi che si raffredda la colla magica? E volano via anche tutti i brillantini!”.
L’omino, un lungo naso e due orecchie a punta che spuntavano da sotto un cappello, anch’esso a punta, batteva con rabbia il piede sul pavimento.
“Su, su, andiamo,” gli rispose il vecchietto, “non vedi che abbiamo ospiti?”.
L’omino gettò uno sguardo veloce a Volpe Cucciola che gli sorrise ma quello si arrabbiò ancora di più.
“Una volpe? Non abbiamo tempo da perdere qui! Ci sono ancora TUUUUUTTI i biglietti da scrivere! Bisogna dare una seconda mano di vernice a TUUUUUTTI i trenini di legno! La carta per i pacchetti è TUUUUUTTA finita! E i nastri sono ancora TUUUUUTTI da tagliare. Non abbiamo tempo da perdere qui!”.
“Ma Elfo Capo, si aggira da sola nel bosco, d’inverno. Avrà fame…”
“Che vada a mangiare da un’altra parte. Non abbiamo tempo da perdere qui!”.
“Ma Elfo Capo, è tutto ghiacciato…”.
“Per forza: è inverno. Non abbiamo tempo da perdere qui!”.
“Elfo Capo,” disse ancora il vecchietto “non ti sei accorto che è un cucciolo. Avrà paura…”.
L’omino ricominciò a battere furiosamente il piede sul pavimento.
“Un cucciolo? Peggio ancora! Qui abbiamo da fare. Abbiamo un sacco di lavoro. Ci sono ancora TUUUUUTTI i biglietti da scrivere! Bisogna dare una seconda mano di vernice a TUUUUUTTI i trenini di legno! La carta per i pacchetti è TUUUUUTTA finita!
E i nastri sono ancora TUUUUUTTI da tagliare. Non abbiamo tempo da perdere qui!”.
Mentre i due discutevano, Volpe Cucciola si guardava in giro: in quale strano posto era capitata? Dappertutto c’erano scaffali pieni di scatole, barattoli, sacchetti, pennelli, tempere, forbici e soprattutto brillantini, brillantini di tutti i colori.
Piccoli omini, con il naso lungo e le orecchie a punta, correvano avanti e indietro con le braccia cariche di giocattoli: portavano trenini, bambole, orsacchiotti, tazzine da caffè, palloni e anche un sacco di altre cose che Volpe Cucciola non aveva mai visto.
La piccola volpe non lo sapeva ma era capitata nel laboratorio segreto di Babbo Natale dove gli elfi costruiscono e incartano i regali per tutti i bambini del mondo. “Posso aiutarvi anch’io, se volete” provò a dire la volpe.
Babbo Natale le sorrise: “È proprio una bella idea, piccola…”.
“Ma quale bella idea, Babbo Natale?!” riprese a urlare l’Elfo Capo ricominciando anche a battere il piede. “Ma figuriamoci! I cuccioli fanno solo pasticci: piangono, corrono, sporcano, non ascoltano niente e devono sempre fare pipì. Non abbiamo tempo da perdere qui!”.
“Ma io non voglio farvi perdere tempo, signor Elfo.” rispose il piccolo animale “Voglio aiutarvi davvero”.
L’Elfo Capo scoppiò a ridere: “Aiutarci? Tu? Non sapresti neanche da dove cominciare. Noi abbiamo un lavoro molto importante da svolgere. In questo laboratorio si preparano TUUUUUTTI i regali di Natale per TUUUUUTTI i bambini del mondo: giocattoli speciali, progettati e costruiti da noi e tu, un cucciolo di volpe vorresti aiutarci?”.
L’elfo era davvero furioso e Volpe Cucciola abbassò il capo mortificata ma Babbo Natale disse: “Mi sembra che ci sia ancora un po’ di quella polverina magica… quella nel barattolo verde”.
L’elfo scosse il capo.
“Ma sì, sono sicuro di averla vista proprio l’altro giorno. Dev’essere sul terzo scaffale, dietro agli orsacchiotti di peluche” e così dicendo cominciò a frugare tra tutti quei contenitori misteriosi.
L’Elfo Capo scosse di nuovo il capo e, borbottando, tornò al suo lavoro.
“Ah! Eccola qui!” esclamò Babbo Natale raggiante. “Ora mettiamo un po’ di questa sulla tua bella coda e vedrai…” così dicendo svitò con cautela il coperchio, prese un pizzico di polverina e la fece ricadere sulla coda di Volpe Cucciola.
All’inizio sembrò tutto come prima ma poi, guardando meglio, il piccolo animale si accorse che la sua coda sembrava più lunga e i peli risplendevano in modo diverso da prima.
Alzò gli occhi sul vecchietto che sorrideva compiaciuto: “Ecco fatto: la tua coda sarà un pennello perfetto per finire di dipingere i giocattoli!”.
E fu così che quell’anno un cucciolo di volpe aiutò gli elfi di Babbo Natale a preparare i regali per tutti i bambini del mondo.
E l’Elfo Capo? Oh beh, lui borbotta sempre che non ha tempo da perdere ma, anche se non lo ammetterà mai, adesso ha capito che perfino i piccoli possono aiutare igrandi.
Per votare questa fiaba sulla pagina Facebook di Ocarina, inserisci il titolo nei commenti qui