Grande live dei Cure ieri sera al Firenze Rocks 2019! Anche Ocarina era presente e oggi un po’ nostalgica ascolta Boys Don’t Cry, uno dei pezzi più famosi della band inglese, guidata dal loro leader un Robert Smith decisamente sempre in forma strepitosa.
Pubblicata nel 1979, Boys Don’t Cry inizialmente non faceva parte di nessun album, ma venne poi inclusa un anno dopo nell’ LP omonimo. Come nelle migliori lovesong, nel brano si parla di una storia difficile e di amore finito, anche se alla base c’è una spensieratezza adolescenziale, addirittura un’aria scanzonata, tutte atmosfere che in futuro saranno piuttosto difficili da ritrovare nei dischi dei Cure. Rapida, con una semplicissima struttura strofa-ritornello, è una canzone senz’altro da cantare a squarciagola, Boys Don’t Cry: “Mi inginocchierei ai tuoi piedi e chiederei perdono, ma so che è troppo tardi – e ora non c’è niente che posso fare”.
Nel videoclip realizzato per la nuova versione di Boys Don’t Cry, pubblicata nel 1986, sono proprio tre bambini a suonare e ad impersonificare i Cure (hanno infatti lo stesso look). Le ombre sul telone sono però quelle della vera band, e si muovono in modo indipendente.
Qui potete acquistare il brano.
Di seguito il video