Oggi ascoltiamo “La calunnia è un venticello”, un brano di Edoardo Bennato scritto nel 2015, in occasione dei 30 anni dalla scarcerazione del presentatore Enzo Tortora.
La calunnia è un venticello,
un’arietta assai gentile
che insensibile, sottile,
leggermente, dolcemente,
incomincia a sussurrar
Apre così la canzone, sulle parole e le note dell’Aria n. 6 del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Pubblicata nell’album “Pronto a salpare”, è dedicata da Bennato al grande presentatore televisivo che nel giugno del 1983 fu arrestato ingiustamente, senza prove. Un caso eclatante, che ebbe un forte impatto sull’opinione pubblica, dove la calunnia fu ingigantita dai mezzi di comunicazione: nei giorni seguenti all’arresto le reti Rai mandarono in onda ininterrottamente e senza pietà le immagini di Tortora prelevato a casa dagli agenti, furono anche pubblicate storie false per falsi scoop e ne venne attaccata duramente l’immagine umana e professionale. Non si era mai visto in Italia un simile caso di linciaggio mediatico.
Il 15 settembre 1986 finalmente Enzo Tortora fu assolto con formula piena dalla Corte d’appello di Napoli e i giudici smontarono in tre parti le accuse rivoltegli dai camorristi, per i quali iniziò un processo per calunnia. Il 20 febbraio del 1987 il conduttore tornò in televisione ricominciando il suo celebre programma Portobello.
Da allora sono passati trenta anni, ma molti di noi, non più giovanissimi, si ricorderanno sempre di questo ritorno in video in cui il pubblico in studio lo accolse con una lunga standing ovation. Tra i ricordi indelebili del programma c’è sicuramente il gioco con Portobello, il pappagallo a cui una persona pescata a caso tra il pubblico in studio doveva riuscire a far pronunciare il suo nome in trenta secondi di tempo.
Concludiamo questo emozionante spaccato degli anni ’80, lasciandovi con il video del brano “La calunnia un venticello” formato da immagini di repertorio che ritraggono momenti della vita di Tortora, dalla tv all’arresto.