Tra pochi giorni Francesco Guccini compirà 80 anni e Ocarina non vuol perdere l’occasione per festeggiare questa importante ricorrenza ascoltando alcune delle sue canzoni più belle.
Costellata da intramontabili successi, la carriera del grande artista romagnolo ha inizio più di 40 anni fa con ben 16 album all’attivo. Non è affatto facile stilare una classifica dei brani, uno più bello dell’altro e senza dubbio inter generazionali, tanto che piacciono ai più vecchietti, ai giovani, ma anche ai bambini.
Tra le canzone che vi consigliamo di far ascoltare ai vostri bimbi senza dubbio Il vecchio e il bambino e la La canzone dei dodici mesi, entrambe vere e proprie poesie, contenute all’interno di uno dei suoi album più noti Radici del 1972.
Dolce e dal testo molto cantabile, Il vecchio e il bambino racconta il passaggio del testimone da una generazione all’altra. Negli anni ’70 e 80 è stato uno dei pezzi preferiti nelle scuole, nell’attività scoutistica e in generale in molti movimenti e associazioni giovanili. La canzone dei dodici mesi descrive invece il trascorrere di un anno, mese per mese, dal punto di vista di chi cerca un senso ai vari momenti dell’esistenza.
E ancora, La canzone del bambino nel vento (Auschwitz) scritta dal cantautore nel 1966 è un vero e proprio manifesto pacifista, che tutti i bambini dovrebbero ascoltare per conoscere i crimini del nazismo, purtroppo ancora molto attuali.
Da sempre impegnato a guardare la realtà da più punti di vista, Guccini si è schierato molto spesso dalla parte dei giovani, esortandoli ad assumere un pensiero critico. Già a partire da Dio è morto, nel 1967, il cantautore si distacca da chi si accanisce contro i giovani, leggendoli come vuoti di ideali, sogni e coraggio. Al contrario racconta di una generazione “preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata, ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi”, capace dunque di costruire un mondo nuovo e migliore.
Guccini ama le storie, ama scriverle, ama raccontarle in canzoni…canta di politica, di giovani, di ideali, di amore, di storie di vita particolari, dando loro dei significati universali.
Eskimo, da molti considerato un capolavoro, un pezzo di storia in assoluto, è il racconto di amore non convenzionale, tra un giovane che aveva “la rivolta tra le dita” e una “ragazza con il paletò”. La canzone è contenuta nell’album Amerigo (1978) ed è ambientata in un clima rivoluzionario ormai passato del Sessantotto, il rifiuto della religione e del sistema e la scoperta delle droghe e del sesso… il tutto è guardato con nostalgia da una voce narrante ormai adulta.
Anche in Locomotiva, probabilmente una delle sue ballate più popolari, Guccini racconta una storia vera, che ha come come protagonista il macchinista (fuochista) anarchico Pietro Rigosi. Ancora una volta affronta il tema dell’uguaglianza, della giustizia sociale e della libertà.
Con Locomotiva Guccini concludeva i suoi bellissimi concerti e anche noi vogliamo così concludere il nostro omaggio a questo grandissimo artista.
Se come noi avete nostalgia dei live di Guccini, vi consigliamo di vedere il video (che vi riportiamo di seguito) di una sua esibizione all’RSI Televisione Svizzera Italiana nel gennaio del 1982.