Coriandoli, stelle filanti, sfilate di carri, scherzi… Finalmente, il Carnevale è arrivato! Ci prepariamo così a celebrare Giovedì e Martedì Grasso, i giorni più divertenti e colorati dell’anno. Bambini e adulti si preparano a indossare i loro costumi preferiti, a mascherarsi e a lasciarsi trasportare dall’allegria della festa. Ma oltre a travestimenti e giochi, quale colonna sonora può accompagnare questa giornata speciale? Ocarina vi consiglia un’opera unica e coinvolgente: “Il Carnevale degli Animali” di Camille Saint-Saëns.
Composto nel 1886 per una festa di Carnevale tra amici, “Il Carnevale degli Animali” è un’opera buffa e irriverente, scritta per due pianoforti e una piccola orchestra. Si tratta di una fantasia musicale zoologica composta da 14 brani brevi, ognuno dedicato a un animale diverso.
Camille Saint-Saëns e “Il Carnevale degli Animali”
Camille Saint-Saëns nacque a Parigi nel 1835 e fu un prodigio musicale sin dalla più tenera età. A soli due anni iniziò a suonare il pianoforte e a quattro componeva già brevi pezzi. La sua carriera musicale decollò rapidamente: a undici anni si esibì per la prima volta in pubblico, ottenendo grande successo, e a tredici fu ammesso al Conservatoire de Paris. Nel 1886 compose due delle sue opere più celebri: la “Symphonie n.3” e “Le Carnaval des Animaux” (“Il Carnevale degli Animali”).
Questa composizione, pensata per divertire e intrattenere, fu inizialmente tenuta nascosta dallo stesso autore, che ne proibì la pubblicazione per evitare critiche e fraintendimenti. Tuttavia, nel 1922, un anno dopo la sua morte, venne finalmente eseguita pubblicamente, diventando in breve tempo una delle sue opere più amate.
La struttura de “Il Carnevale degli Animali”
L’opera si articola in 14 brani, ognuno dei quali rappresenta un animale attraverso strumenti e melodie specifiche:
Il leone: Introduzione solenne con i ruggiti mimati da scale cromatiche ascendenti e discendenti.
Galline e galli: Violini, viola e clarinetto imitano lo starnazzare del pollaio.
Emioni: Gli asini selvatici vengono rappresentati da arpeggi e scale velocissime.
Tartarughe: Il loro passo lento è reso con una versione ironica del celebre “Can-Can”.
L’elefante: Un valzer goffo interpretato dal contrabbasso.
Canguri e acquario: Movimenti saltellanti per i canguri e suoni eterei per l’acquario.
Personaggi dalle lunghe orecchie: Due violini si alternano imitando il raglio degli asini.
Cuculo in fondo al bosco e voliera: Il clarinetto riproduce il verso del cuculo, mentre il flauto rappresenta gli uccellini in volo.
Pianisti: Parodia dei pianisti principianti, resi simili a scimmiette ammaestrate.
Fossili e cigno: Lo xilofono evoca il suono secco delle ossa fossili, mentre il violoncello intona la melodia malinconica del cigno.
Finale: Un rondò vivace che riunisce tutti gli animali in una sfilata festosa.
Un’opera amata da grandi e piccoli
Il Carnevale degli animali è sicuramente l’opera più famosa e caratteristica di Saint-Saëns. Tuttavia, il compositore vietò la pubblicazione dell’opera durante la sua vita, poiché alcuni brani contenevano riferimenti satirici su personaggi dell’ambiente musicale parigino. Fu solo nel 1922, un anno dopo la sua morte, che il brano venne eseguito pubblicamente per la prima volta a Parigi.
Molto frequentemente, Il Carnevale degli animali viene utilizzato nelle scuole di musica per insegnare agli studenti a riconoscere il timbro degli strumenti, imparare ad ascoltare con attenzione e sviluppare la conoscenza degli elementi basilari del linguaggio musicale. Alcuni temi musicali utilizzati non sono originali, ma provengono da brani di altri musicisti, contribuendo alla vena umoristica e satirica dell’opera.
Il Carnevale degli animali rimane ancora oggi, un’opera capace di trasmettere divertimento, ironia e passione per la musica, ideale per trasportare grandi e piccini nella magia del Carnevale.