A Parigi stanno per ripartire le gare… adesso va in scena lo sport per disabili. La cerimonia di apertura della 17ª edizione delle Paralimpiadi, si tiene oggi, 28 agosto, alle ore 20:00 nella suggestiva cornice di Place de la Concorde. Per 11 giorni oltre 549 eventi all’insegna dell’inclusività e della voglia di vivere, vedranno protagonisti atleti provenienti da ogni angolo del globo, pronti a sfidarsi e a superare i propri limiti in nome dello sport e dell’inclusione.
L’Italia sarà rappresentata da una delegazione composta da 141 atleti azzurri, impegnati in 17 diverse discipline. Un’opportunità straordinaria per mostrare al mondo il talento, la determinazione e la passione dei nostri atleti, che hanno dedicato anni di preparazione, allenamenti quotidiani, diete rigorose e sacrifici personali per raggiungere questo prestigioso traguardo. Come per gli atleti normodotati, anche per loro il percorso verso l’eccellenza è segnato da impegno e dedizione costanti, dimostrando che lo sport è un linguaggio universale capace di abbattere ogni barriera.
Per tutti gli appassionati e i sostenitori della squadra italiana, le gare saranno trasmesse in chiaro su Rai 2 HD, con la possibilità di seguire ogni evento anche in streaming gratuito su RaiPlay e YouTube. Un’occasione imperdibile per supportare i nostri atleti e celebrare insieme a loro i valori di solidarietà, rispetto e competizione sana che lo sport incarna. Sicuramente Beatrice “Bebe” Vio è una delle nostre atlete più conosciute. Dopo aver vinto la sua seconda medaglia d’oro nel fioretto femminile individuale, categoria B, l’obiettivo dell’atleta sarà quello di realizzare una tripletta di ori a Parigi 2024. Per gli interessati alla storia di Vio e degli altri atleti paralimpici, consigliamo di guardare il film documentario di Netflix “Rising Phoenix”.
Un po’ di storia: dalle origini a oggi
Le Paralimpiadi vantano una storia ricca e significativa che affonda le sue radici nel 1948, quando il neurochirurgo tedesco Ludwig Guttmann, allora direttore del centro per lesioni spinali di Stoke Mandeville in Inghilterra, organizzò i primi giochi sportivi per persone stabili in concomitanza con le Olimpiadi di Londra. Quella prima edizione vide la partecipazione di 14 uomini e 2 donne, tutti britannici, impegnati nel tiro con l’arco.
Nel 1952, l’evento acquisì una dimensione internazionale con la partecipazione di una delegazione olandese, segnando l’inizio di un movimento globale in continua crescita. La prima vera edizione ufficiale delle Paralimpiadi si svolse a Roma nel 1960, dove 400 atleti in carrozzina provenienti da 23 paesi sfilarono davanti a oltre 5.000 spettatori. Tra le discipline praticate figuravano pallacanestro, scherma, lancio del giavellotto, biliardo, tennis da tavolo e tiro con l’arco. In quell’occasione, l’Italia conquistò un bottino di 28 medaglie d’oro, 30 d’argento e 24 di bronzo, consolidando la propria posizione nel panorama sportivo per disabili.
Nel corso degli anni, le Paralimpiadi hanno continuato a evolversi e a espandersi. Nel 1976 furono introdotte le gare invernali, offrendo ulteriori opportunità agli atleti di mostrare le proprie abilità. Dal 1994, le edizioni invernali si tengono in alternanza con quelle estive ogni due anni, garantendo una presenza costante dello sport per disabili sulla scena internazionale.
Lo sport come simbolo di inclusione
Le Paralimpiadi sono molto più di un semplice evento sportivo; rappresentano un potente simbolo di inclusione, offrendo un esempio straordinario non solo per gli adulti ma anche per i bambini. Questo importante appuntamento permette ai giovani di vedere come le persone disabili possano raggiungere grandi obiettivi attraverso lo sport, dimostrando che tutti possono eccellere nonostante le difficoltà.
Le storie degli atleti paralimpici possono, infatti, aiutare i più piccoli a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a perseguire i propri sogni, indipendentemente dalle sfide che potrebbero incontrare lungo il cammino. Inoltre, queste storie possono aiutare i bambini a sviluppare empatia e comprensione verso chi è diverso da loro, costruendo una società più inclusiva e rispettosa.
A testimonianza di ciò, qualche anno fa, il canale inglese Channel 4 ha realizzato il commovente promo “We are superhumans”, in cui atleti, musicisti, piloti, artisti e attori con disabilità cantano sulle note di “Yes, I can” di Sammy Davis jr, mostrando come ogni gesto quotidiano possa diventare un atto di straordinaria forza e volontà. Questo video, visibile online, ha contribuito a sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’inclusione e del riconoscimento del talento indipendentemente dalle abilità fisiche.
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