Il 21 giugno Giugno, il giorno del solstizio d’estate, tutto il mondo danza al ritmo della Festa della Musica. Un grande evento internazionale che si ripete regolarmente da più di un quarto di secolo, legato ai festeggiamenti dell’arrivo dell’estate, data in cui secondo le credenze pagane l’uomo, il sole, la terra e tutte le creature viventi entrano in congiunzione. Insieme ai consueti riti popolari si festeggia così la musica, uno dei mezzi per eccellenza per creare un incontro tra culture e contesti sociali diversi.
La Festa della Musica e le sue origini
“La musica dappertutto, il concerto in nessun luogo” era questo lo slogan della prima edizione nata nel 1982 per la volontà e visione di Jack Lang, Ministro Francese della Cultura e del suo direttore generale per la musica e la danza, Maurice Fleuret. L’idea era quella di dare vita ad una grande festa in cui creare musica e viverla grazie all’organizzazione di numerosissimi concerti gratuiti per un pubblico molto vasto che potesse accedere ad ogni sorta di genere musicale (musica classica, jazz, rock, world music, rap, musiche tradizionali…). Nelle piazze, negli spazii comuni, nelle scuole, nei musei, nelle strade e perfino negli aeroporti, la musica diventa così protagonista di un forte messaggio di accessibilità universale, di invito al viaggio, di comunione e comunicazione tra ogni popolo e cultura. Questo messaggio verrà poi ripreso negli anni successivi, quando la Festa della Musica diverrà un evento internazionale. Più precisamente, nel 1985 la manifestazione oltrepassa i confini francesi in occasione dell’Anno Europeo della Musica. Nel 1995 si diffonde in molte capitali del mondo, diventando nota come il World Music Day, uno dei più importanti eventi a valore culturale che sia mai stato istituito.
La Festa della Musica oggi
In meno di 10 anni la Festa della Musica viene celebrata in 85 paesi, nei cinque continenti. Solo in Francia permette ogni anno l’organizzazione di 18 000 manifestazioni sonore, per circa 5 milioni di musicisti, riunendo più di 10 milioni di spettatori. Nel 2019 in Italia grazie al lavoro fatto dalla AIPFM (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica), hanno aderito più di 280 città, dando vita a una rete distribuita su tutto il territorio nazionale. In totale sono stati circa 700 concerti di musica dal vivo in tutte le città, principalmente all’aria aperta, con la partecipazione di musicisti di ogni livello e di ogni genere.
I numeri sono altrettanto alti in tanti paesi del mondo, dove con il passare degli anni la Festa della Musica sta diventando un importante evento, portatore di nuove tendenze musicali, favorendo così la visibilità di attività artistiche e culturali: rinnovamento delle musiche tradizionali, esplosione delle musiche del mondo, sviluppo dei cori, apparizione del rap, della techno, delle musiche urbane, ecc.
Festa della Musica 2020
Il 21 giugno 2020 rappresenterà un giorno ancora più straordinario per gridare a tutti l’importanza della Musica. Nonostante le molte incertezze organizzative causate dall’emergenza sanitaria, quest’anno la Festa della Musica si farà.
Ora più che mai è fondamentale ‘riaccendere’ la musica, creare un momento in cui esprimere la voglia di vivere e di ritorno alla normalità. Perché, così come abbiamo visto nei numerosi flash mob dai balconi, nei concerti digitali, la musica aiuta a sopportare anche le situazioni peggiori, regala momenti di condivisione e vicinanza.
E’ importante festeggiare i musicisti e tutti coloro che lavorano con e per la musica.
E proprio per evitare che la Festa della Musica 2020 non sia celebrata senza musica, negli ultimi giorni è montata sui social la protesta lanciata da La Musica che Gira, l’unione dei lavoratori della filiera musicale, che con gli hashtag #senzaMusica e #IoLavoroConLaMusica, chiedono al governo di tenere conto delle esigenze di tutti coloro che lavorano del settore musicale nel decreto rilancio post covid. Una protesta raccolta da molti musicisti, da Vasco Rossi ai Subsonica, da Jovanotti a Piero Pelù, passando attraverso migliaia di tecnici, promoter, consulenti, etichette discografiche, agenzie di booking e proprietari di live club che con il lockdown hanno subito un forte arresto con gravi ed inevitabili conseguenze.
In Italia sono numerose le città che il 21 giugno festeggeranno. Una delle più importanti celebrazioni si tiene a Roma che farà un omaggio a Ezio Bosso, cittadino onorario dal 20 giugno del 2019, recentemente scomparso. Tutta la città saluterà – con performance libere e di qualsiasi genere musicale – il Maestro che ci ha raccontato e dimostrato l’amore per la musica.
Musicisti, appassionati, professionisti e soprattutto amatori, sono così invitati a celebrare con rituali spontanei, suonando e cantando all’aperto, nelle piazze, nei cortili, ma anche dalle finestre e balconi delle proprie case. Si festeggerà la musica con gioia, condivisione libertà e amore.
Ocarina sarà in prima fila e voi siete pronti?