L’autunno è una stagione un po’ magica, soprattutto agli occhi dei bambini: le foglie si colorano e cadono dagli alberi, la natura offre frutti buonissimi come funghi e castagne, gli animali diventano sonnacchiosi e si preparano per il letargo…
Per festeggiare l’arrivo dell’autunno, Ocarina regala la playlist con le favole di Jean de La Fontaine che hanno come protagonisti la natura e gli animali. 10 tracce delle favole più famose del celebre poeta, realizzate da Ocarina in occasione del 400 anniversario dalla sua nascita.
Se vuoi scaricare gratuitamente la playlist vai nella sezione audio del sito e inserisci il codice: borntoplay#1
Il progetto audio è in tre lingue diverse: francese, italiano e inglese. I testi tradotti dal francese sono stati realizzati in rima da Emilio De Marchi ed Elizur Wright, due illustri autori dell’800 che hanno contribuito a rendere noto il lavoro di La Fontaine in tutto il mondo
Vissuto nel Seicento, Jean de La Fontaine è ancora oggi famoso soprattutto per le sue Favole, divenute un classico della letteratura per ragazzi. Non è un caso che il poeta stesso dedicò l’opera al figlio del re Luigi XIV e di Maria Teresa, che all’epoca aveva sette anni. Ispirate alla tradizione favolistica classica di Esopo e di Fedro, le Favole hanno come protagonisti animali parlanti, che simboleggiano i difetti, i vizi e le virtù dell’umanità: la tartaruga la lentezza e la saggezza, la lepre la velocità e la superficialità…
Gli animali rappresentano quindi tutte le caratteristiche degli uomini di ogni epoca e, in particolare, del mondo in cui il poeta viveva: i re sono superbi e prepotenti come il leone, coloro che vivono a corte sono furbi e subdoli come la volpe, molti nobili sono feroci come i lupi e così via.
Ogni favola è molto breve e caratterizzata da un dialogo composto da versi fluidi, spesso liberi e irregolari. Ed è proprio questo apparente ‘anarchismo’ che permette al poeta di esprimere la sua fantasia libera da schemi, la sua ironia ma anche un grande senso morale. Sebbene il grande filosofo francese Jean-Jacques Rousseau considerasse le favole di La Fontaine inadatte ai ragazzi perché troppo filosofiche, in realtà forse non comprese a pieno la funzione pedagogica. Ogni storia è quasi un teatrino, un mondo a sé stante dove gli animali sono maschere degli uomini, ed è proprio in questo mondo che i ragazzi possono perdersi e immergersi divertendosi. Inoltre ogni favola prevede alcune righe in cui La Fontaine esplicita una sorta di lezione morale, offrendo anche ai più piccoli una spiegazione razionale e una maggiore comprensione del messaggio e dell’insegnamento che vuol trasmettere